RE: come si regola la randa ai laschi?
avevo ed ho ancora un po paura a iniziare 3ad sulle vele e sulle regolazioni, a volte ci scappava il morto (io) e a volte passavano inosservate.
mi piace questo nuovo corso... certo che se gli si potesse cambiare colore ai tutor... il verde in barca a me non mi ci garba molto... ganzuria a parte.
no, non sperate che mi metta in cattedra, anche io spesso so pieno di dubbi, anche e sopratutto in quelle situazioni che la barca va inspiegabilmente sotto targhet e che tutti mi guardano come se fossi il mago merlino.
ad ora polari e uscite parallele delle balumine, questo se si va con andature prossime al traverso funziona sempre come base, come inizio per la regolazione ottimale, quando dico parallele mi riferisco alle sezioni di uscita.
al gran lasco la randa va stracazzata di vang e... pure di base, anche se la fisica di @rob, dice cose diverse, in realta le rande piatte... non le fa nessuno e quasi nessuno va in fil di ruota.
finche i filetti in uscita (occhio alle full batten che mentono) non vanno sottovento siamo nei parametri del kutta... la randa spara sulla vela di prua un angolo del vento in entrata migliore.. anche al lasco, ma, soprattutto al traverso.
l' impegno e' deviare il piu possibile il vento che passa per la sezione delle vele.. piu va verso poppa in uscita piu alta la spinta.
ci sono almeno due motivi per cui molti velai tirrenici li fanno un po piu corti di inferitura.
ci sono delle vele testate come forme che danno ottimi rendimenti, la tendenza e' mantenere i rapporti dimensionali, in questi casi se dici tot metri ci sta che la vela rimanga un po corta.
molte di queste vele sono nate quando ne "imbarcavi" solo una.. dovevano essere all round, ci dovevi poter orzare e ci dovevi poter scendere, e dovevano essere efficienti per tutte le andature.
ci sono diversi modi per gestire la balumina delle vele, i barber, la drizza, la mura.
il modo vela precisa si gestisce solo coi barber, il rischio di topparla per il velaio e' piccolo, al massimo di avere il punto di scotta oltre la poppa.
il modo gestione mura cura anche altri aspetti di forma, tanto per dirne uno ti consente di usarne una parte per tirare su la prua... fisicamente, nel senso che usi un po di portanza per avere una componente verticale, vale per tutte ma una buona gestione di questo modo, oltre a facilitare la rotazione sopravento dell' inferitura aiuta .
non c'e una vela migliore second me, data la superficie cercare il miglior compromesso... questo si chiama "ottimizzare", in realta (per vincenzo) sir biss ha un a2 preciso, che si porta con la mura a pacco sul bompresso, ma non e' una vela ne facile ne adattabile a condizioni diverse dallo scendere, mediocre rispetto ad uno spi in un bastone, e con poco range di angolo per le lunghe, tuttavia Giuliano ha la sensazione che il modo sia piu stabile... io quando ballano troppo le strino un po di mura e ci da un pelo di barber.. roba da poco vento e tanta onda.
amare le donne, dolce il caffe.
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