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scotta randa senza trasto
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niko57 Offline
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Messaggio: #1
scotta randa senza trasto
sulla barca precedente di bolina con vento teso, per diminuire sbandamento prima di ridurre scarrellavo la randa sottovento (almeno cosi ho sempre fatto e funzionava). ora che non ho più il trasto mi dicono che dovrei lascare il vang per aprire in alto la balumina e quindi ottenere lo stesso risultato che ottenevo scarrellando quando avevo il trasto randa (con poca aria l'opposto, cazzare vang). Mi pare che il ragionamento fili, opinioni ed esperienze a riguardo ?
16-04-2013 09:47
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Scetti Offline
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Messaggio: #2
scotta randa senza trasto
Mi interessa la discussione...
Io ignorante come sono , fino ad ora mai avrei comprato una barca senza carrello della randa...
Però sentiamo gli esperti magari mi ricredo...

nulla si crea nulla si distrugge ... ma tutto si trasforma
16-04-2013 12:17
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robertobaffigo Offline
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Messaggio: #3
scotta randa senza trasto
per ottenere l'effetto di 'scarrellare' devi lascare la scotta con il vang ben cazzato,
quando il vento aumenta ulteriormente allora laschi il vang.
in assenza di carrello è importante che il circuito del vang sia efficiente e facile da manovrare, magari rinviato fino al timoniere.
se ti fai uno schemino con i vettori delle forze in gioco sul boma è ancora più facile capire..
la randa è un'opinnnione...

bv
16-04-2013 13:01
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ADL Offline
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Messaggio: #4
scotta randa senza trasto
vang cazzato e via di scotta. pensa a dove si trova il boma quando scarrelli e immagina di voler averlo nella stessa posizione
16-04-2013 14:37
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Mr. Cinghia Offline
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Messaggio: #5
scotta randa senza trasto
Ehm scusa, ma di che barca stiamo parlando e di che vang soprattutto.

- Quanto manca alla boa?
- Zitto e schiaccia!
16-04-2013 15:29
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oudeis Offline
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Messaggio: #6
scotta randa senza trasto
Sono in perfetta sintonia con Roberto, Adl e Mr.Cinghia.
Quando avevo il frazionato con un trasto da bordo a bordo
la randa stava ben cazzata e lavoravo solo di carrello
per assorbire le raffiche: verso i 30 nodi si cominciava a
ridurre un po'...mano di grasso, paterazzo ben puntato,
volanti basse laschette. Chi si ricorda più?
Ora ho dovuto rinforzare il vang per riuscire a tenere
una regolazione accettabile. Ma è tutta un'altra storia.

Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
16-04-2013 22:08
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mckewoy Offline
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Messaggio: #7
scotta randa senza trasto
io non ho il trasto ma la scotta lavora su due punti ai lati della tuga. entro certi limiti fa anche da vang. funziona molto bene.


Smiley14Smiley14Smiley14

i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati

mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento



17-04-2013 01:31
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zankipal Offline
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Messaggio: #8
scotta randa senza trasto
Mi porrei piuttosto il problema della bolina con poco vento....
17-04-2013 03:42
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sailyard Offline
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Messaggio: #9
scotta randa senza trasto
Citazione:robertobaffigo ha scritto:
per ottenere l'effetto di 'scarrellare' devi lascare la scotta con il vang ben cazzato,
quando il vento aumenta ulteriormente allora laschi il vang.
in assenza di carrello è importante che il circuito del vang sia efficiente e facile da manovrare, magari rinviato fino al timoniere.
se ti fai uno schemino con i vettori delle forze in gioco sul boma è ancora più facile capire..
la randa è un'opinnnione...

bv

Anche il mio guru la pensa così, in questo modo quando laschi il boma si muove su un piano orizzontale.
17-04-2013 04:29
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einstein Offline
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scotta randa senza trasto
Citazione:Messaggio di niko57
sulla barca precedente di bolina con vento teso, per diminuire sbandamento prima di ridurre scarrellavo la randa sottovento (almeno cosi ho sempre fatto e funzionava). ora che non ho più il trasto mi dicono che dovrei lascare il vang per aprire in alto la balumina e quindi ottenere lo stesso risultato che ottenevo scarrellando quando avevo il trasto randa (con poca aria l'opposto, cazzare vang). Mi pare che il ragionamento fili, opinioni ed esperienze a riguardo ?

Non hai risposto al Mr, comunque, scarrellando sottovento senza toccare scotta, non apri in alto la balumina, diminuisci solo l'angolo di incidenza mantenendo lo stesso svergolamento (anzi tendi a diminuirlo).
A parer mio, la mancanza più sentita, in assenza di carrello, è la possibilità di scarrellare sopravvento per svergolare a piacere la randa pur mantenendo il boma al centro.
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-04-2013 16:09 da einstein.)
17-04-2013 16:07
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nedo Offline
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scotta randa senza trasto
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Messaggio di niko57
sulla barca precedente di bolina con vento teso, per diminuire sbandamento prima di ridurre scarrellavo la randa sottovento (almeno cosi ho sempre fatto e funzionava). ora che non ho più il trasto mi dicono che dovrei lascare il vang per aprire in alto la balumina e quindi ottenere lo stesso risultato che ottenevo scarrellando quando avevo il trasto randa (con poca aria l'opposto, cazzare vang). Mi pare che il ragionamento fili, opinioni ed esperienze a riguardo ?

Non hai risposto al Mr, comunque, scarrellando sottovento senza toccare scotta, non apri in alto la balumina, diminuisci solo l'angolo di incidenza mantenendo lo stesso svergolamento (anzi tendi a diminuirlo).
A parer mio, la mancanza più sentita, in assenza di carrello, è la possibilità di scarrellare sopravvento per svergolare a piacere la randa pur mantenendo il boma al centro.
ciao

Concordo con Einstein sulla mancata regolazione sopravento in condizioni di poco vento per svergolare in alto e ridurre l'eventuale effetto freno di una balumina chiusa in alto, almeno io faccio così.
Il vang lo uso prettamente in bolina larga lasco stretto quando col boma sempre più vicino alla direttiva estrema poppa tende a sollevarsi per effetto della scotta lascata, in questo caso cazzo il vang per tenerlo basso e ridurre lo svergolamento della randa ...
Se c'è tanto vento invece, lo cazzo anche di bolina assieme al paterazzo e alla base randa per ridurre il grasso e lavoro solo filando la scotta randa per limitare lo sbandamento.
In tutte le altre condizioni intermedie di vento, diciamo sopra 6 kn sino a 12 kn, il vang lo lascio semplicemente puntato, questo è il range ideale del firstino e lo sfrutto tutto con uno sbandamento ancora limitato, sopra devo smagrire come già detto, sotto al contrario lo lasco, devo ingrassare quindi credo che il vang con un armo leggero e frazionato è in grado di flettere l'abero e quindi far assumere alla vela la condizione giusta col vento giusto.
Spero di non aver detto ca@@ate Wink
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-04-2013 16:52 da nedo.)
17-04-2013 16:32
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aleufo Offline
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scotta randa senza trasto
Eh si da risolvere il problema del poco vento, ci lottiamo da quando abbiamo lo 069, ma naturalmente 'Quando un problema incontra l'uomo, il problema è destinato a perdere'.
17-04-2013 17:02
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einstein Offline
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Messaggio: #13
scotta randa senza trasto
Citazione:nedo ha scritto:




Concordo con Einstein sulla mancata regolazione sopravento in condizioni di poco vento per svergolare in alto e ridurre l'eventuale effetto freno di una balumina chiusa in alto, almeno io faccio così.
Il vang lo uso prettamente in bolina larga lasco stretto quando col boma sempre più vicino alla direttiva estrema poppa tende a sollevarsi per effetto della scotta lascata, in questo caso cazzo il vang per tenerlo basso e ridurre lo svergolamento della randa ...
Se c'è tanto vento invece, lo cazzo anche di bolina assieme al paterazzo e alla base randa per ridurre il grasso e lavoro solo filando la scotta randa per limitare lo sbandamento.
Spero di non aver detto ca@@ate Wink

Di bolina, se hai un albero sensibile alle regolazioni del vang, vedi derive o piccoli cabinati con alberi flessibili, OK; altrimenti, con il vang cazzato, lascando scotta, non riesci a scaricare in alto, punto determinante per lo sbandamento.
Quindi le regolazioni variano in base alle varie imbarcazioni e ai loro armamenti, ciò che importa è il fine da raggiungere, anche se con mezzi diversi.
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
17-04-2013 17:05
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oudeis Offline
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scotta randa senza trasto
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:nedo ha scritto:




Concordo con Einstein sulla mancata regolazione sopravento in condizioni di poco vento per svergolare in alto e ridurre l'eventuale effetto freno di una balumina chiusa in alto, almeno io faccio così.
Il vang lo uso prettamente in bolina larga lasco stretto quando col boma sempre più vicino alla direttiva estrema poppa tende a sollevarsi per effetto della scotta lascata, in questo caso cazzo il vang per tenerlo basso e ridurre lo svergolamento della randa ...
Se c'è tanto vento invece, lo cazzo anche di bolina assieme al paterazzo e alla base randa per ridurre il grasso e lavoro solo filando la scotta randa per limitare lo sbandamento.
Spero di non aver detto ca@@ate Wink

Di bolina, se hai un albero sensibile alle regolazioni del vang, vedi derive o piccoli cabinati con alberi flessibili, OK; altrimenti, con il vang cazzato, lascando scotta, non riesci a scaricare in alto, punto determinante per lo sbandamento.
Quindi le regolazioni variano in base alle varie imbarcazioni e ai loro armamenti, ciò che importa è il fine da raggiungere, anche se con mezzi diversi.
ciao
Ineccepibile. Purtroppo negli armi 'da crociera' non è previsto che uno abbia la sensibilità di regolazione di un regatante, il che ci induce a soffrire e navigare un po' più sciattamente. Il problema non è tecnico ma banalmente economico. Su un 5a classe IOR c'erano almeno
6 winch belli potenti, un vang da alzare la barca, 3 metri di trasto, ecc. oltre a doppie volanti e paterazzo. Ora su un 10 m ci sono a stento 3 winch da modellismo e il resto non vi annoio... Il mio vang rigido era cazzato con un sagolino da 6Big GrinBig GrinBig GrinBig Grin

Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
17-04-2013 17:39
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skybet Offline
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Messaggio: #15
scotta randa senza trasto
Ispirato dalla discussione oggi a bordo ho fatto prove pratiche ed ecco cosa ho riscontrato.
Barca Hanse 400 ultima serie, quindi senza trasto randa in tuga, solo scotta su due punti.

Fin tanto che il punto di incoccio scotta sul boma cade all'interno della congiungente immagianria dei due punti di attacco in tuga (boma quasi a centro barca insomma, posizioni da bolina larga a bolina a ferro) la funzione principale della scotta è di avvicinare il boma alla tuga (cioè 'tirarlo in basso'). E' vero, cazzando il boma si muove anche di alcuni gradi verso centro barca, ma non è il movimento prevalente.

Appena usciti da detto punto la funzione principale della scotta diventa di regolare l'angolo del boma sul piano orizzontale (l'incidenza al vento dello stesso). E' vero, lascando il boma si allontana anche leggermente dal piano di coperta, ma non è il movimento prevalente

Nella teoria di regolazione classica con scotta e trasto i due movimenti si vorrebbero idealmente isolati: la scotta abbassa solo il boma verso la tuga (e di conseguenza riduce lo svergolamento) e il trasto regola solo l'angolo di incidenza al vento. Fin dove può ovviamente, la corsa della rotaia non è infinita e soprattutto non è semicircolare, che immagino sarebbe il carrello perfetto.
17-04-2013 22:22
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skybet Offline
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Messaggio: #16
scotta randa senza trasto
Riflettendo, il carrello di randa ha nella teoria classica due usi:

- in caso di aumento del vento improvviso, (raffica), agire sul carrello permette di lasciare la randa con lo svergolamento desiderato (altezza boma-piano di coperta costante), tenendenzialmente randa poco svergolata) spostando però l'angolo di incidenza (e quindi riducendo la forza di sbandamento)

- in caso di vento leggero permette di fare l'opposto cioè lasciare una randa svergolata a piacere (altezza boma-piano di coperta regolata da scotta randa) ma spostando il boma in centro barca o anche oltre.

Vorrei con tutte le mie forze che queste due operazioni fossero vicariabili senza trasto, così da non dover pensare ad installarne uno, ma al momento non ne sono molto convinto.

I sostenitori del 'non trasto' rivalutano l'uso del vang. Il vang ha sempre avuto la funzione di controllare l'ampiezza dello spazio tra boma e coperta, impedendo che superasse un certo valore, ma era utilizzato per le andature portanti, cioè proprio laddove il carrello di randa perdeva la sua efficacia e la scotta di randa passava da regolatore dello svergolaemnto a regolatore dell'angolo di incidenza. Preservandogli questa nobile funzione si vorrebbe estendere la sua efficacia anche alla andature strette.

Ora: effettivamente se il vang è dimensionato opportunamente dovrebbe essere in grado, cazzato, di impedire al boma di alzarsi oltre il valore predefinito, ruolo che tradizionalmente assolveva la scotta di randa, per angoli stretti al vento.

Dunque lasciando cazzato a ferro il vang, sotto raffica, io lascando ragionevolmente la scotta di randa non allontano il boma dalla coperta (e di conseguenza non aumento lo svergolamento) ma cambio l'angolo di incidenza del boma al vento.

Mumble.

A seguito di quanto spiegato nel precedente post questo è vero solo quando la scotta viene lascata portando l'incoccio della scotta al boma oltre il bozzello sottovento (dei due in tuga).
E, ho provato oggi, è una gran-gran lascata.

Chiedo ai guru del forum ,che usano con profitto una imbarcazione filosoficamente senza trasto, è dunque normale effettuare una ampia lascata? O mi sfugge qualcosa?

Nella seconda condizione (poco vento) invece il vang mi fa sì sempre il suddetto lavoro di controllo dello svergolamento. ma la scotta non può portare il boma oltre il centro barca e dunque manca un punto di applicaizone della forza sopravvento al boma (con la fantasia si può ipotizzare di fare una sorta di barber volante per il boma, ma....)
17-04-2013 22:52
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einstein Offline
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Messaggio: #17
scotta randa senza trasto
Se le scotte sono indipendenti e i due rinvii in tuga sono abbastanza distanziati, puoi ottenere comunque buone regolazioni; saranno più laboriose e meno immediate.
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
18-04-2013 01:52
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sgiulio Offline
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Messaggio: #18
scotta randa senza trasto
Ciao a Tutti,
in special modo all'Amico robertobaffigo, il quale ha scritto:
>>'per ottenere l'effetto di 'scarrellare' devi lascare la scotta con il vang ben cazzato,
quando il vento aumenta ulteriormente allora laschi il vang.'<<
Me lo spieghi questo ultimo passo.
Domanda:
1) perchè dovrei lascare il vang ?
Io da principiante credevo che il Vang dovesse rimanere cazzato fisso con forte vento o come mi capita, nel Golfo di Trieste, serie di 2 o 3 raffiche di Bora !
Grazie.
Cordialmente.
Giulio
16-05-2013 00:27
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einstein Offline
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Messaggio: #19
scotta randa senza trasto
Citazione:sgiulio ha scritto:
Ciao a Tutti,
in special modo all'Amico robertobaffigo, il quale ha scritto:
>>'per ottenere l'effetto di 'scarrellare' devi lascare la scotta con il vang ben cazzato,
quando il vento aumenta ulteriormente allora laschi il vang.'<<
Me lo spieghi questo ultimo passo.
Domanda:
1) perchè dovrei lascare il vang ?
Io da principiante credevo che il Vang dovesse rimanere cazzato fisso con forte vento o come mi capita, nel Golfo di Trieste, serie di 2 o 3 raffiche di Bora !
Grazie.
Cordialmente.
Giulio

In parole povere, con vento forte si cerca di ridurre potenza in eccesso, prima smagrendo la vela, poi, se non è sufficiente, riducendola. Come detto sopra, il vang cazzato, se usato con albero flessibile, può rendere la randa una tavola, in presenza di un 'palo' invece, mantiene chiusa la balumina e quindi la potenza sulla vela, ecco allora la necessità di allentarlo per dare la possibilità, lascando scotta, di aprire la parte alta della randa e ridurre così lo sbandamento.
ciao

"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-05-2013 01:44 da einstein.)
16-05-2013 01:40
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sgiulio Offline
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Messaggio: #20
scotta randa senza trasto
Caro A.d.V. Einstein,
molto istruttive, per me le tue osservazioni ! Smile
Nel caso specifico stiamo parlando di armo frazionato (credo 7/8, barca L.t= 6 m.?
Se col trasto randa avrei potuto Regolare la randa principalmente con + manovre (Scotta, Carrello, Vang e Paterazzo) ora nel mio caso, di barca piccola sono privo di una manovra(carrello).
Se da un lato ho il pozzetto libero, con quel che ho farò lavorare molto le tre manovre.
Domanda:
1) C'è qualche remota possibilità che, cazzando e filando in continuazione il Peterazzo, il mio albero si Rompa o che il materiale di alluminio si 'stressi ' a 'fatica' ?
2) se è vero che il timoniere/randista deve lavorare spesso di vang, ciò vuol dire che 'sarebbe meglio' rinviarlo in pozzetto o ancora meglio accanto al timoniere ?
3) altro ?
Grazie.
cordialmente.
Giulio
16-05-2013 15:45
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