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Miscela fuoribordo 2 tempi - Versione stampabile

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RE: Miscela fuoribordo 2 tempi - ZK - 30-05-2019 08:05

Non l' ho mai visto un olio che non si misceli bene con la benzina, mi piacerebbe un esempio, in cambio mettero volentieri la foto del libretto d' uso della mia motosega husquarna da 35 cc.(se lo ritrovo)

descrivimi le morchie del tuo due tempi, e ti diro che problemi di accensione/carburazione hai.

tuttora la castrol c'ha le foglie del ricino nel logo... un sintetico anche esausto e' decisamente migliore, e un 5W40 non e' neanche lontanamente confrontabile con un 20W40 che i venditori di olio da due tempi fanno passare per il migliore... parlo di arrosto... l' odore del ricino e' di un altro livello.


RE: Miscela fuoribordo 2 tempi - carlo1974 - 30-05-2019 13:12

guarda, hai ragione tu ! Smiley4Smiley4


RE: Miscela fuoribordo 2 tempi - andante - 30-05-2019 14:39

Qualunque schifezza lubrifica, l'olio da 2T buono non fa incrostazioni, usi miscele più magre e fa meno fumo.
Certo che il profumo del bardahal era un'altra cosa ....


RE: Miscela fuoribordo 2 tempi - ZK - 31-05-2019 16:16

sui guai dei motori due tempi.

la peggiore e' l' incollaggio delle fasce elastiche... e' la peggiore perche subito dopo si grippa.
ad incollare le fasce sono i residui gommosi\bituminosi della combustione.

i depositi carboniosi generano altri problemi, quelli che finiscono sulla candela generano autoaccensione, quelli che intasano il travaso di scarico limitano la potenza ed aumentano la temperatura di lavoro, quelli che finiscono sul pistone ne aumentano il peso e insieme a quelli sulla testa riducono l' efficienza del raffreddamento.(avviene sulla testa e sul pistone che si raffredda con l' aria del carter pompa)

poi ci sono le emissioni incombuste, puzzo e peggio depositi "bitumosi" che intasano la marmitta.

tutti problemi poco sentiti sui mezzi da corsa ma che su quelli da lavoro che manutenzione ne fanno ai minimi termini possono diventare pesanti.

gli oli specifici derivano piu o meno tutti da quelli esausti proprio per il primo problema, sono gia ripuliti dai componenti bituminosi che "incollano" le fasce.(che restano nel filtro del precedente motore)
i depositi carboniosi si tengono sotto controllo con la carburazione:
miscela povera di benzina, candela chiara nessun deposito ma alto rischio di "sfondare" il pistone.

miscela ricca di benzina, candela molto scura e depositi.

quando sulla candela trovi le concrezioni non e' un problema di lubrificante.. puo essere un filtro o una marmitta intasata ma di sicuro e' anche ora di dare un occhiata al carburatore.

l' olio? deve avere una buona viscosita e deve aderire bene alle pareti dei cilindri e del banco, tutto il resto puo rimanere nella carta di credito.


RE: Miscela fuoribordo 2 tempi - oudeis - 07-06-2019 10:56

Ecco che ZK ci fa un discorso tecnico e circostanziato, con elementi di pratica, che sfata le
fantasie (o incubi) alimentate dalla pubblicità. D'altra parte :

Gli oli motore sono normalmente composti da una base e da un insieme di additivi. L'additivazione è suddivisa in pacchetti per il miglioramento della viscosità, dell'indice di viscosità, della detergenza, per inibire la formazione di schiuma o l'ossidazione, ecc. e sono per lo più in comune a tutti i lubrificanti oggi in commercio.

Possiamo quindi distinguere in 5 gruppi i vari tipi di basi:

Gruppo 1: sono le basi ottenute dalla raffinazione del petrolio;
Gruppo 2: minerali idrogenate o semisintetiche ottenute tramite idrogenazione da basi minerali o da gas naturale;
Gruppo 3: basi trattate mediante hydrocracking ottenute per sintesi chimica dal petrolio
Gruppo 4: basi formulate con PAO (polialfolefine)
Gruppo 5: basi non incluse nelle categorie precedenti.

Le basi possono inoltre essere:

rigenerate: i lubrificanti che vengono raccolti dai consorzi oli usati, dopo accurate procedure di ri-raffinazione e ri-additivazione del prodotto, vengono reimmesse sul mercato.
Vegetale: l'olio di ricino è stato un lubrificante ampiamente utilizzato nei motori, attualmente viene utilizzato nella sua composizione classica o come componente minoritaria di oli semisintetici per alcune applicazioni ad uso agonistico.

I pacchetti di additivazione possono essere aggiunti da ogni singola casa costruttrice di lubrificanti secondo criteri "autocertificati", e si generalizza distinguendoli tra:

sintetici: additivi ottenuti mediante processi chimici di laboratorio, che assicurano prestazioni superiori in condizioni estreme di temperatura, pressione e sollecitazioni;
nanotecnologici sono oli che sfruttano le nanotecnologie.
semi-sintetici additivi misti ottenuti mediante processi chimici o presenti in natura;
minerali: additivi che non vengono generati da processi chimici di laboratorio.


Ah, chi ha fatto modellismo ricorderà le miscele con etere e ricino dei
motorini ... chi è poco più vecchio di me dell'olio di ricino ha diffidenza 91 altro che profumo!